Incentivi e detrazioni per ristrutturare casa
Anche per tutto il 2023 sarà disponibile il bonus ristrutturazione 2023, incentivi e detrazioni per coloro che effettuano lavori di tipo edilizio in un edificio ad uso abitativo. Per lo Stato italiano, è riconosciuto sotto forma di detrazione per le spese effettuate entro il 31 dicembre 2024. Nello specifico, corrisponde a una detrazione del 50% sull’IRPEF, fino a massimo 96.000 euro di spesa, per interventi di riqualificazione edilizia, manutenzione straordinaria e ordinaria. In questo articolo andremo a illustrare come funziona questo bonus, a chi è rivolto e chi puà richiederlo.
Ristrutturazione edilizia: come funziona il bonus 2023
Il Bonus Ristrutturazione 2023 consente una detrazione del 50% dall’Irpef ed è destinato a coloro che effettuano lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su condomini o edifici singoli. La detrazione si applica alle spese sostenute tra il 26 giugno 2012 e il 31 dicembre 2024 ed è ripartita in 10 quote annuali di pari importo, con un limite massimo di spesa di 96.000 euro. L’articolo 16-bis del DPR 917 del 1986 prevede il bonus ristrutturazione, che nel corso del tempo è stato modificato e prorogato.
La Legge di Bilancio 2022 ha esteso l’agevolazione fino al 31 dicembre 2024 con alcune modifiche. Il Governo Meloni, con il Decreto Legge “in materia di cessione di crediti d’imposta relativi agli incentivi fiscali”, ha bloccato la possibilità di utilizzare sia la cessione del credito che lo sconto in fattura per i lavori iniziati dopo il 16 febbraio (data di entrata in vigore del DL). Incentivi e detrazioni legati al bonus ristrutturazione 2023 possono essere richiesto da tutti i contribuenti che devono pagare imposte sui redditi, indipendentemente dalla loro residenza in Italia.
Chi ha diritto al bonus ristrutturazioni 2023
In particolare, hanno diritto alla detrazione i seguenti soggetti
- Proprietari o nudi proprietari
- Titolari di diritti reali di godimento come usufrutto, uso, abitazione o superficie
- Inquilini o comodatari
- Soci di cooperative divise e indivise (i primi come possessori, i secondi come detentori)
- Soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati
- Imprenditori individuali, solo per gli immobili che non rientrano nella categoria di strumentali o merce (e le imprese familiari alle stesse condizioni)
Inoltre, possono beneficiare della detrazione fiscale anche i familiari conviventi del proprietario o detentore dell’immobile interessato, come il coniuge, i parenti fino al terzo grado di parentela e gli affini fino al secondo grado. Lo stesso vale per i membri di un’unione civile, i coniugi separati che vivono nell’immobile intestato all’altro coniuge e i conviventi more uxorio che non sono proprietari dell’immobile né hanno un contratto di comodato. Questa detrazione si applica alle spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016. È importante sapere che, nei casi degli ultimi tre soggetti menzionati, la detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali sono intestate al proprietario dell’immobile, a patto che siano soddisfatte le altre condizioni richieste. Tuttavia, la convivenza o il comodato devono essere in corso al momento dell’invio della comunicazione di inizio lavori.
Quali sono i lavori ammessi per il bonus 2023 le la ristrutturazione edilizia
Ecco una lista delle lavorazioni sulle unità immobiliari residenziali e sugli edifici residenziali che danno diritto all’agevolazione fiscale del bonus ristrutturazione 2023:
- Interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia eseguiti sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, incluso quelle rurali, e sulle loro pertinenze, come stabilito nel Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.
- Lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia (Articolo 3 del DPR 380 del 2001) eseguiti su tutte le parti comuni degli edifici residenziali, ad esempio condomini.
- Lavori necessari per la ricostruzione o il ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi
Altri lavori ammessi per avere incentivi e detrazioni
Sono previsti anche i seguenti interventi che danno diritto a incentivi e detrazioni:
- Realizzazione di autorimesse o posti auto ad uso comune
- Eliminazione delle barriere architettoniche, come l’installazione di ascensori e montacarichi esterni all’abitazione
- Realizzazione di strumenti tecnologici avanzati, come dispositivi di comunicazione, robotica e altri mezzi, per favorire la mobilità interna ed esterna all’abitazione per le persone con gravi disabilità, come definito dalla Legge 5 febbraio 1992, n. 104, articolo 3, comma 3
- Bonifica dall’amianto e lavori per evitare gli incidenti domestici, compresa la semplice riparazione di impianti non sicuri su immobili. Ad esempio, la sostituzione di un tubo del gas o la riparazione di una presa difettosa. Questi interventi comprendono anche l’installazione di dispositivi di rilevazione di gas inerti, vetri anti-infortunistici e corrimano
- Adozione di misure per prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi. Queste sono furto, aggressione, sequestro di persona e altri reati che violano diritti legalmente tutelati. In questi casi, la detrazione fiscale si applica solo alle spese sostenute per gli interventi sugli immobili. Per ulteriori informazioni sulla detrazione per questi interventi, ti suggeriamo di consultare una guida specifica
- Interventi per la cablatura degli edifici, il controllo dell’inquinamento acustico, il risparmio energetico e l’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici
- Sostituzione di un gruppo elettrogeno di emergenza esistente con generatori di emergenza a gas di ultima generazione
La detrazione fiscale è applicabile anche a coloro che eseguono i lavori da soli, ma solo per le spese di acquisto dei materiali utilizzati e non per la manodopera.
Quali spese non sono ammesse al bando
Le spese sostenute per interventi sugli immobili sono l’unica forma di detrazione prevista, mentre non è possibile usufruire di detrazioni per le spese sostenute nell’acquisto di strumenti, anche se finalizzati a migliorare la comunicazione e la mobilità interna ed esterna. Quindi, a titolo di esempio, non sono considerati agevolabili i telefoni a vivavoce, gli schermi touch, i computer e le tastiere espandibili. Tuttavia, tali beni possono rientrare nella categoria di sussidi tecnici e informatici, per i quali, in determinate condizioni, è possibile richiedere una detrazione fiscale dell’IRPEF del 19%.
Per quanto riguarda la sicurezza domestica, l’acquisto semplice, anche a scopo sostitutivo, di apparecchiature o elettrodomestici dotati di meccanismi di sicurezza non dà diritto alla detrazione. Ad esempio, l’acquisto di una cucina con spegnimento automatico al posto di una tradizionale cucina a gas non comporta alcuna detrazione fiscale. Si ricorda, tuttavia, che all’interno del bonus ristrutturazione è disponibile un bonus sicurezza, il quale verrà spiegato in dettaglio in questa guida. Per quanto riguarda la prevenzione di atti illeciti, non è possibile usufruire dell’agevolazione per un contratto stipulato con un istituto di vigilanza, ad esempio.
Incentivi e detrazioni per le case antisismiche
Il nuovo anno porta con sé importanti novità per coloro che desiderano effettuare interventi antisismici sugli edifici. Il bonus ristrutturazioni 2023 si conferma come un’agevolazione preziosa, aprendo le porte a un’altra opportunità da non sottovalutare. Quelli che effettuano interventi antisismici su immobili situati nelle zone sismiche possono beneficiare di una detrazione fiscale del 50% per le spese sostenute. Questo nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2017 e il 31 dicembre 2024.
La proroga offre una grande opportunità per garantire la sicurezza delle nostre abitazioni. Se gli interventi antisismici comportano una riduzione del rischio sismico, incentivi e detrazioni salgono al 70%. Ancora più vantaggioso è il caso in cui si raggiunga una riduzione che comporta il passaggio a due classi di rischio inferiori, portando lo sconto all’80%. I benefici fiscali sono maggiori per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali. Per comprendere appieno le opportunità offerte dal Sismabonus, una sezione specifica del bonus ristrutturazioni, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una guida dedicata consultabile online. Resta da attendere l’aggiornamento di tale guida per l’anno 2023, che potrebbe apportare ulteriori modifiche alle modalità operative. Tuttavia, è evidente che il momento è propizio per cogliere questa opportunità e garantire la massima sicurezza alle nostre abitazioni.
(fonte immagini: archivio edildima)